Tutti noi conosciamo la bellezza e il prestigio dello zaffiro, ma quanti saprebbero dire quale punto di blu lo rende più prezioso?
Se siete convinti che il colore dello zaffiro sia solo ed esclusivamente blu navi vi sbagliate… scopriamo quindi tutte le tonalità di questa pietra preziosa!
Quando pensiamo allo zaffiro ci salta subito in mente una bellissima tonalità oltremare, luminosa ma intensa.
Forse non tutti sanno che la tonalità del colore che ammiriamo non dipende unicamente dalla qualità della pietra ma anche dalla tipologia di taglio alla quale è stata sottoposta.
Avviene infatti che al ritrovamento del prezioso questi sia di dimensione maggiore rispetto alla pietra che verrà poi commercializzata.
Al ritrovamento, lo zaffiro grezzo assomiglia molto ad un “sasso” con sfumature di colore che vanno dal blu intenso, al blu chiaro, sino al viola e al lilla.
La pietra sarà poi tagliata, lavorata e lucidata sino ad ottenere uno o più pietre preziose.
Il punto di blu che rende più prezioso lo zaffiro è il blu reale, ovvero la parte più scura della pietra, la più intensa e luminosa.
Banalmente possiamo indicarla come il cuore, il centro della pietra. Ma cosa succede alle zone più esterne? Semplice… si ottengono altri zaffiri di qualità inferiore.
Infatti, molti ignorano che esistano zaffiri anche di gradazioni diverse dal blu reale.
Gli insider del settore identificano le tonalità “Camelot” e “Commodore” preziose ma non altrettanto prestigiose quali il blu reale.
Il primo infatti, ha una gradazione leggermente più chiara e quasi tendente al viola. Il blu di Commodore invece, è caratterizzato da una densità maggiore nel colore e minor trasparenza.
La trasparenza gioca un ruolo fondamentale nel determinare la qualità e la bellezza di uno zaffiro: una pietra dalla trasparenza ridotta risulterà molto meno brillante e luminosa poichè non ha modo di riflettere la luce.
Quindi, nel determinare la pregievolezza di uno zaffiro è necessario valutare bene non solo il punto di blu ma anche la capacità della pietra di far passare la luce attraverso le sfaccettature tagliate sulla superficie.
Non solo blu: i colori dello zaffiro
Parlando dello zaffiro abbiamo menzionato alcune tonalità di blu, d’altronde, come potrebbe essere altrimenti? Eppure, per quanto riguarda le tonalità ed i colori di zaffiro ci sono alcune sorprese.
Non a caso abbiamo parlato di colori diversi: abbiamo detto che lo zaffiro grezzo viene “pulito” della sua superficie più esterna in modo tale da ottenere una pietra dal colore intenso e dalla lucentezza ottimale.
Quello che in questi casi potrebbero risultare degli “scarti” hanno invece tutte le carte in regola per diventare bellissimi zaffiri, anche se meno preziosi rispetto al “cuore” della pietra.
Dalle parti meno nobili è possibile ricavare zaffiri color azzurro, quasi tendenti al verde oppure viola.
Sicuramente queste tipologie di pietre sono meno apprezzate e molto meno costose, tuttavia, sono annoverate tra le possibili tonalità di colore degli zaffiri.
Ed ora arriva la sorpresa: sapevate che gli zaffiri possono assumere tonalità che vanno dal rosa all’arancione?
Un tipico esempio è lo zaffiro Padparadscha, il quale deve al suo colore al corindone (minerale contenuto all’interno della pietra).
Questa tipologia di zaffiro, dal nome impronunciabile, è originario del continente asiatico, in particolar modo dello Sri Lanka, (paese che ospita il principale giacimento nel mondo).
Questo zaffiro può raggiungere prezzi molto importanti, non tanto a causa della bellezza della pietra, quanto piuttosto la sua rarità.
La purezza dello zaffiro: cosa significa?
Quando parliamo di “purezza” di una pietra preziosa, ci riferiamo al numero di inclusioni presenti all’interno della pietra.
Con inclusioni andiamo quindi ad identificare una sorta di difetto, una fenditura che in qualche modo segna la pietra rendendola meno preziosa.
Per fare un esempio banale, sarebbe come avere una bella macchina con un fastidioso graffio alla carrozzeria… solo che nel caso delle pietre preziose, questo difetto non è presente sulla superficie ma al suo interno.
Per concludere, ci sono diversi parametri che possono determinare il valore di una pietra: colore, dimensioni, purezza…
Ma in fin dei conti, la bellezza sta negli occhi di chi guarda e soprattutto dell’Istituto Gemmologico che provvederà a redigere il certificato della pietra che ti accingi ad acquistare.